Sarà presentato, il prossimo 6 ottobre, a Lugano (Università della Svizzera italiana), il 4° Rapporto sul Terrorismo e il Radicalismo in Europa, curato dal ReaCT, l’Osservatorio sul radicalismo e il contrasto al terrorismo in Europa, diretto da Claudio Bertolotti. A introdurre i lavori sarà Jean-Patrick Villeneuve, Direttore dell’Istituto di Comunicazione e Politiche pubbliche, Università della Svizzera Italiana. Dopo i saluti istituzionali in videomessaggio dell’on. Norman Gobbi, Dipartimento delle Istituzioni (Cantone Ticino), a presentare il rapporto saranno Claudio Bertolotti, Chiara Sulmoni, Presidente di START InSight, giornalista, analista, Marco Lombardi, Prof. e direttore del centro di ricerca ITSTIME, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano. A seguire la tavola rotonda “Il contrasto e la prevenzione del terrorismo e dell’estremismo violento. Prospettive svizzere e italiane”. Ne parleranno Rocco Cattaneo, Consigliere nazionale, Commissione della politica di sicurezza, Martin von Muralt, Delegato della Rete integrata svizzera per la sicurezza, Diego Parente, Direttore centrale della Polizia di Prevenzione, Polizia di Stato e Michela Trisconi, Capo-progetto, Piattaforma cantonale di prevenzione della radicalizzazione e dell’estremismo violento. La presentazione è promossa in collaborazione con Usi, Università della Svizzera italiana, e la Piattaforma di prevenzione della radicalizzazione e dell’estremismo violento, Cantone Ticino. “Ad oltre venti anni dagli attentati dell’11 settembre 2001 che hanno aperto un lungo capitolo di lotta al terrorismo sotto varie forme – spiegano gli autori del Rapporto – la minaccia non solo non è svanita, ma è oggi più diffusa, frammentata e complessa da affrontare. In Occidente, lo scenario dell’estremismo violento è oggi caratterizzato da una varietà di ideologie, orientamenti, profili e motivazioni, spesso sovrapposte o indefinite, che rendono più difficile indicarne la portata, prevedere il rischio e tracciare l’evoluzione del fenomeno. Le iniziative di contrasto e prevenzione implicano una collaborazione multidisciplinare fra attori diversi e un dialogo costante tra ricercatori, operatori sul campo, forze dell’ordine, legislatori e società civile. Di fronte alla capacità di adattamento del terrorismo e al ‘new normal’ della radicalizzazione che definisce l’epoca attuale, è importante aggiornare le conoscenze, gli approcci e gli strumenti a nostra disposizione”.
In Italia il Rapporto è stato presentato il 23 maggio scorso. Dall’analisi completa dell’evoluzione della minaccia del terrorismo in Europa, la ricerca conferma che, negli ultimi tre anni, dal punto di vista quantitativo, la frequenza degli attacchi terroristici è rimasta lineare. Stando alle fonti Europol (rapporti TeSat), Global Terrorism Index (Gti 2023)1 e la base dati #ReaCT – Start InSight), l’Europa, spiega il direttore Bertolotti, è classificata come la terza regione maggiormente colpita dai terrorismi, seguendo la Russia e l’Eurasia, e l’America centrale e i Caraibi. I Paesi dell’Ue, il Regno Unito e la Svizzera sono stati afflitti nel 2022 da 50 attacchi terroristici di varia natura, una significativa flessione rispetto ai 73 del 2021.