Nicaragua: mons. Herrera (presidente vescovi), “Conferenza episcopale sempre in preghiera per mons. Rolando Álvarez”. Governo chiude un’altra università

(Foto ANSA/SIR)

“Noi fratelli della Conferenza episcopale stiamo sempre pregando per mons. Rolando Álvarez”. Sono le parole pronunciate domenica, a Matagalpa, dal presidente dell’episcopato nicaraguense, mons. Carlos Enrique Herrera, vescovo di Jinotega, in occasione della Messa in onore della festa della Nuestra Señora de la Merced. Sono le parole finora più esplicite pronunciate da un esponente della Conferenza episcopale nicaraguense, dopo l’arresto e la successiva condanna a 26 anni di carcere di mons. Álvarez, vescovo di Matagalpa, da parte del regime dittatoriale di Daniel Ortega e della moglie e vicepresidente Rosario Murillo. “Preghiamo sempre con speranza, per un futuro migliore di questo”, ha detto anche mons. Herrera. Nel frattempo, il Governo ha cancellato la personalità giuridica dell’Istituto centroamericano di amministrazione aziendale (Incae), prestigioso ateneo di studi economici, con sedi in Nicaragua e in Costa Rica. Una scelta che aggiunge, oltre alla Chiesa, anche il mondo imprenditoriale tra i soggetti presi esplicitamente di mira dal regime. Il Ministero degli interni del Nicaragua ha emesso l’Accordo ministeriale n. 106-2023-Osfl, che approva la cancellazione della personalità giuridica e della registrazione dell’Incae, ufficialmente a causa del mancato rispetto delle leggi che regolano le organizzazioni no-profit nel Paese. Secondo il testo, l’Incae non ha presentato i propri bilanci negli ultimi tre anni, ha ricevuto donazioni senza rispettare i requisiti di legge e non si è registrata come agente straniero. Tutti i beni dell’ateneo sono stati incamerati dallo Stato.

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