Pace, fine delle guerre, cura del Creato e il prossimo Sinodo dei Vescovi della Chiesa cattolica: sono state queste le intenzioni di preghiera più ricorrenti tra gli oltre 500 giovani appartenenti a differenti Chiese del Medio Oriente, radunatisi a Jbeil (Byblos), in Libano, nei giorni scorsi, per una veglia ecumenica organizzata dalla direzione nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (Pom) libanesi e dalla Comunità di Taizé. Le sessioni di Lectio Divina che hanno caratterizzato la giornata di preparazione alla veglia ecumenica, ponendone le basi spirituali, sono state ospitate in differenti luoghi della città libanese, tra cui la “Sacred Hearts Sisters School”, l’orfanotrofio armeno “Trchnots Pouyn” e la cattedrale di San Giovanni e Marco. Gli inni delle diverse tradizioni liturgiche, riporta l’agenzia Fides, hanno introdotto la veglia, alla quale hanno preso parte Michel Aoun, Vescovo dell’Eparchia Maronita di Jbeil, l’Abate Superiore Khalil Alwan, Segretario Generale del Consiglio dei Patriarchi Cattolici del Medio Oriente, il Direttore Nazionale delle Pom libanesi, padre Rouphael Zgheib, Rima Nasrallah, in rappresentanza della Chiesa evangelica nazionale di Beirut e il teologo Gabriel Alfred Hachem, sacerdote della Chiesa greco-melchita cattolica. Prima della veglia, i giovani hanno accolto la Croce di Gesù, che è arrivata su una barca al porto di Jbeil, da dove è partita la solenne processione ecumenica, diretta verso l’Oasi ecumenica nel Parco della Cattedrale di San Giovanni e Marco. Per tutta la serata, i giovani hanno cantato e pregato con il versetto tratto dal Vangelo di Giovanni a fare da filo conduttore: “Che tutti siano uno, come tu, Padre mio, sei in me, e io sono in te, affinché anche loro siano una cosa sola in noi». La veglia è stata animata dal coro, composto da persone provenienti da varie comunità e regioni del Libano.