Cattolici e politica: mons. Toso (Faenza), “impegnarsi non in chiacchiere, ma a promuovere il bene e a costruire la pace e la giustizia”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Sul tema cattolici e politica oggi siamo a una svolta importante”. Lo ha detto, nei giorni scorsi, il vescovo di Faenza-Modigliana, mons. Mario Toso, come riporta il settimanale diocesano “il Piccolo”. Ricordando che “uno dei problemi cruciali è il divorzio tra cultura e politica”, il presule ha indicato quale può essere il ruolo dei cattolici e ha evidenziato che “non basta la pur nobile proposta di quel gruppo di cattolici che, a fine agosto, a Rimini, ha avanzato l’idea di un progetto politico come insieme di parole chiave da condividere e che hanno un corrispettivo concreto in numerose buone pratiche della società civile”. “Uno ‘spartito’ anziché un impegno chiaro in politica tiene, purtroppo, i cattolici sull’uscio o nell’anticamera della politica. Sembra che essi non debbano entrare nella politica dei parlamenti, nella ‘camera dei bottoni’, se non in ordine sparso o in futuro”. “L’impegno dei cattolici in politica è una questione su cui anche la pastorale delle nostre comunità e delle nostre associazioni è chiamata a riflettere – ha sottolineato il vescovo -. Perché? Anzitutto, perché ogni credente, in quanto battezzato, ha una vocazione cristiana dal punto di vista sociale e politico e non può guardare alle cose del mondo, comprese le guerre, dalla finestra o scendendo solo in piazza”. Citando l’udienza generale del Papa del 13 settembre scorso, in cui ha detto che i cattolici sono chiamati a “sporcarsi le mani”, mons. Toso ha evidenziato che “il cristiano è chiamato, come ci ha detto San Paolo, a pregare, e poi a impegnarsi non in chiacchiere, ma a promuovere il bene e a costruire la pace e la giustizia nella verità”.

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