È online il documento intitolato “Preservare un’Unione europea basata sui valori per l’oggi e il domani” elaborato dalla “Youth Net” della Comece, la rete che riunisce i giovani delegati dagli episcopati dell’Ue e che opera come organo consultivo all’interno della Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea. “L’Europa oggi – si legge nell’introduzione – si trova nel mezzo di significative tensioni geopolitiche. La tragica guerra in Ucraina ha riportato nel continente europeo un grave e violento conflitto, minando gli sforzi di diverse generazioni volti a costruire stabilità e pace duratura, ponendo allo stesso tempo una minaccia ai valori fondamentali europei e alla democrazia”. La Comece Youth Net lancia pertanto un appello a “un rinnovato impegno nei confronti dei valori delle istituzioni dell’Ue” e chiede “un maggiore apprezzamento delle radici cristiane dell’integrazione europea”. Il documento – fa sapere la Comece – è l’esito di un grande lavoro perché raccoglie le idee che i giovani hanno raccolto dai loro coetanei attraverso le conversazioni nelle loro reti, gruppi diocesani e parrocchie sull’argomento annuale. Dai confronti emerge il desiderio dei giovani di “riscoprire l’Unione europea come comunità dotata di un’anima” e aperta “contributo unico della Chiesa”. “Abbiamo l’opportunità e la responsabilità – si legge nel documento – di sollevare questioni critiche e preoccupazioni riguardo alla direzione dell’Ue, chiedendoci allo stesso tempo come possiamo vivere meglio il comandamento di Cristo di amare il prossimo come noi stessi all’interno della comunità dei popoli europei”. I delegati dei giovani riconoscono inoltre le differenze tra gli Stati membri dell’Ue nell’interpretazione del progetto europeo e dei suoi valori fondamentali. Osservano che i cittadini dell’Ue sembrano aver perso il senso di appartenenza ad una comunità di persone. Da qui, nascono le raccomandazioni contenute nella parte finale del documento, elaborate dalla Rete proprio per “rafforzare il coinvolgimento dei giovani con le istituzioni dell’Ue”.