Si è svolto ad Atene, dal 18 al 21 settembre, l’incontro annuale dei vescovi orientali cattolici d’Europa, dal titolo “La famiglia nel contesto delle Chiese orientali cattoliche in Europa”, su invito di mons. Manuel Nin i Güell, esarca apostolico per i cattolici di tradizione bizantina in Grecia, e di mons. Joseph Bezazian, amministratore apostolico dell’Ordinariato armeno cattolico in Grecia. All’incontro – informa oggi una nota del Ccee – hanno partecipato più di 60 vescovi e sacerdoti in rappresentanza delle Chiese cattoliche orientali dell’Ucraina, Romania, Ungheria, Slovacchia, Bulgaria, Serbia, Croazia, Germania e Paesi Scandinavi, Grecia armena e bizantina, Bielorussia, Cipro, Italia e rappresentanti della Chiesa siro malabarese e della Chiesa siro cattolica nella sua diaspora europea. Erano presenti anche il nunzio apostolico in Grecia, mons. Jan Romeo Pawłowski, il presidente del Ccee, mons. Gintaras Grušas, e don Michel Jalakh, segretario del Dicastero per le Chiese orientali. Nel suo discorso inaugurale, il vescovo Manuel Nin ha rivolto “un ricordo speciale per la Chiesa cattolica di tradizione bizantina in Ucraina e per tutto il popolo ucraino in questo momento di guerra ingiusta e di enorme sofferenza”. A presentare ai vescovi le problematiche che vivono oggi le famiglie cattoliche orientali è stato mons. Milan Lach, vescovo ausiliare dell’eparchia di Bratislava. “Accompagnare le famiglie – ha detto – deve essere una delle priorità della Chiesa. Occorre creare, in parrocchia, una comunità per le giovani famiglie così da evitare che, dopo il matrimonio, si ritrovino sole ad affrontare i problemi e le sfide della vita di coppia”. Del rapporto tra il vescovo e il clero sposato ha parlato il diacono ungherese János Nyirán, della Chiesa metropolitana di Hajdudorog, sposato, insegnante e padre di cinque figli. Nel suo intervento, il dialogo ha sollevato vari aspetti della vita di un sacerdote sposato come il rapporto con il denaro e l’uso del tempo tra famiglia e impegno per la comunità. Ha parlato anche di problemi “delicati” che “possono insorgere nella vita di un prete relativi a dipendenze, adulterio, divorzio, abusi soprattutto nei confronti di minori. “Come aiutare la famiglia di un chierico in difficoltà? Cosa fare quando il matrimonio è in crisi? Come individuare i casi di abuso e agire tempestivamente? Fra le soluzioni indicate, il favorire iniziative di formazione permanente, l’accompagnamento psicologico di esperti qualificati, formulare codici di condotta obbligatori per tutti”. È emersa anche la necessità di “prendersi cura delle mogli dei sacerdoti e accompagnare il percorso formativo e educativo dei figli”.