(da Marsiglia) “Migliaia, milioni di persone, hanno rischiato la vita” nel Mediterraneo “per andare verso una maggiore felicità, libertà, vita, gioia, o per cadere nella disperazione o nella morte. Noi cristiani, insieme a molti altri, non possiamo guardare le sue onde senza pensare a tutti coloro che vi si sono affidati”, “a coloro che oggi cercano di lasciare il loro Paese”. Lo ha detto mons. Éric de Moulins-Beaufort, arcivescovo di Reims e presidente della Conferenza episcopale francese nel suo saluto a Papa Francesco arrivato questa mattina al Palais du Pharo per la conclusione della sessione conclusiva dei “Rencontres Méditerranéennes”. “La Sua presenza a conclusione della terza edizione degli incontri del Mediterraneo ha attirato fortemente l’attenzione di tutti, delle autorità politiche e cittadini di questi Paesi, dei cattolici credenti e non credenti”, ha detto il presidente dei vescovi francesi. “Per i Vescovi dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, indica una priorità di riflessione e di azione pastorale. Al termine di tre giorni di lavoro tra vescovi interessati e giovani di questi Paesi, riceviamo da Lei un vivo incoraggiamento a prendere sul serio ciò che la nostra sponda mediterranea ci chiama ad essere e a vivere”. “Guardare insieme il Mediterraneo, contemplare ciò che la geografia naturale e umana e la storia, dall’antichità fino ad oggi, ci hanno insegnato, ci porta tutti a riconoscerci prima come eredi, poi come impegnati in rapporti di forza che occorre trasformare in rapporti di fraternità, infine ci invita a capire il nostro destino umano come un viaggio verso la Patria della vita piena di tutti e per tutti”.