“È importante, per la Chiesa e le Istituzioni religiose, cristiane e non, essere autonome rispetto alle autorità civili”. A riguardo “il comportamento delle chiese in Russia e in Ucraina è vergognoso”, così il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, Pierbattista Pizzaballa – che il 30 settembre 2023 sarà creato cardinale da Papa Francesco a Roma –, nel corso dell’evento “La pace: tra profezia e diplomazia”, oggi a Bergamo, organizzato da Fondazione Papa Giovanni XXIII, Istituto Paolo VI e Opera per l’Educazione Cristiana. “Se le Chiese fossero unite in Russia e in Ucraina certamente ci sarebbero diverse prospettive”, ha aggiunto il patriarca latino. La riflessione di mons. Pizzaballa si è concentrata anche sul tema dell’indifferenza rispetto alla pace: “L’indifferenza è uno dei problemi di oggi. In generale, soprattutto in Occidente, è molto più fragile il senso di comunità, che significa anche senso di appartenenza. Dove l’attenzione è sull’individuo è chiaro che viene meno l’interesse per i grandi ideali, per la situazione dei popoli. Una delle povertà di oggi è questa incapacità di guardare oltre se stessi. Pare che la pace sia lontana dalla propria vita, e invece ci deve riguardare”. Il patriarca di Gerusalemme, riflettendo sulla eredità dell’enciclica Pacem in Terris di Giovanni XXIII, ha definito il pontefice bergamasco “una persona autentica, libera, vera” e ha parlato della necessità di promuovere una “pace integrale” che “consideri insieme diplomazia, giustizia, verità, e perdono”. Grande attenzione dal patriarca anche alla situazione di Gerusalemme e del Medio Oriente, dove “il dialogo interreligioso più efficace è quello che coinvolge direttamente le persone e le autorità religiose locali, che hanno dirette relazioni con il territorio: il dialogo deve essere un luogo di incontro”.