“Il frutto della ministeralità sono l’ecclesialità, la gratuità e la missionarietà”. Lo ha affermato oggi l’arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, in occasione dell’avvio del cammino diocesano di preparazione ai ministeri istituiti di lettore, accolito e catechista, secondo le nuove disposizioni del Motu proprio Spiritus Domini (per i primi due), che ammette anche le donne, e che rende ministero istituito quello del catechista (Antiquum ministerium). Il corso diocesano, che durerà due anni e al quale si sono iscritti 80 persone, è coordinato da don Giovanni Zappalà.
Nel corso della messa celebrata nel seminario vescovile, inoltre, il seminarista Nicola Coco di Adrano ha ricevuto il lettorato.
“Viviamo in un tempo di riscoperta della teologia del ministero istituito e della teologia del sacerdozio – ha detto nella sua omelia l’arcivescovo Renna – e la stessa formazione sacerdotale sta vivendo un rinnovamento”.
“La stessa nuova Ratio per la formazione dei presbiteri per le Chiese che sono in Italia – ha aggiunto il presule – raccomanda già nella sua bozza, che i ministeri istituti non siano visti semplicemente come una tappa verso il sacerdozio ma siano ricevuti insieme ai fratelli e alle sorelle battezzate. Secondo me queste celebrazioni inculcano nell’animo di tutti la grande verità espressa da sant’Agostino nel suo famoso discorso sui Pastori: siamo chiamati a essere cristiani, per mettere al centro della nostra vita Cristo; quindi da lui ascoltare la chiamata e lasciarci plasmare ad immagine di Cristo Buon pastore”.
Rivolgendosi ai fedeli che cominciano il cammino di preparazione ai ministeri istituti di lettore, accolito e catechista, l’arcivescovo ha detto: “Ciascuno di noi è un terreno che può lasciarsi dissodare da una vita spirituale più esigente, che superi l’ansia delle apparenze che si metta davanti a Dio con verità”.