Il Museo diocesano di Genova parteciperà alla seconda edizione di “GenovaJeans”. La manifestazione si terrà nel capoluogo ligure dal 5 all’8 ottobre e, come si legge sul sito, ha l’obiettivo di mostrare “come prende forma il concetto di jeans di nuova generazione che rappresenta tutti i suoi valori attraverso design, arte, innovazione e produzione responsabile, trasformando Genova nel punto di riferimento e vetrina nazionale e internazionale per tutti gli innovatori e la jeans community: dai creatori, ai produttori, fino al consumatore contemporaneo, abbracciando la cultura del design e dell’innovazione responsabile e diventando protagonista del cambiamento”. Lo stretto rapporto tra Genova, l’arte e il jeans affonda le sue radici in una tradizione antica. La storia inizia nel XVI secolo con i “Teli della Passione” custoditi nel Museo diocesano. A tal proposito, Paola Martini, direttore e conservatore del Museo, afferma: “Nel raccontare la nascita dei jeans genovesi, uno dei punti di partenza sono sicuramente i Teli della Passione, ritenuti tra gli antenati dei jeans genovesi. Si tratta di una collezione straordinaria, di proprietà del Ministero della Cultura, raffiguranti le scene della Passione: realizzati verso il 1538 da Teramo Piaggio e altri collaboratori servivano per allestire una sorta di cappella effimera in occasione della Settimana Santa”. Una installazione unica nel suo genere. “L’impatto visivo, entrando nelle due sale del Museo diocesano che dal 2001 li ospitano – spiega ancora Martini -, è davvero suggestivo: si entra nel blu dell’indaco e guardandoli l’impressione di avere davanti una texture affine ai nostri jeans è molto forte. La vera meraviglia è data dalle immagini dipinte usando solo il bianco su un fondo blu, e creando un’atmosfera di grande impatto che colpiva i fedeli Cinquecento anni fa così come ancora oggi lascia ammirati i visitatori del Museo”.