Clima: ActionAid, a Bologna flashmob “contro la speculazione ecologica delle banche” su combustili fossili

A Bologna in piazza Galvani si è tenuto nel pomeriggio di venerdì 22 settembre il flashmob delle attiviste e degli attivisti di Actionaid Italia in occasione della settimana internazionale di attivazione per la giustizia climatica promossa dalla rete di attivismo giovanile globale Global platforms, che ha visto la mobilitazione in 25 Paesi tra cui Nigeria, Kenya, Mozambico, Somalia, Bangladesh, Ghana, Gambia, Palestina e tanti altri. In scena nella piazza gli attivisti hanno portato un “consiglio d’amministrazione” pubblico di Jurassic Bank – Gli esperti dell’estinzione, una banca fittizia con una politica di investimenti molto simile a tutte le principali banche italiane e mondiali: dare crediti e finanziamenti alle industrie dell’energia dei combustibili fossili. Il Cda è stato interrotto da gruppo di attiviste e attivisti che hanno srotolato lo striscione “non fossilizziamoci”, lanciando la campagna “Fund our future!”. Nel monitor del Cda della finta banca sono comparsi attivisti di 20 Paesi del sud del mondo e hanno preso parola per denunciare le condizioni dei propri paesi e delle proprie comunità. “Il nostro Paese rischia di sparire per l’innalzamento delle acque e assistiamo a continui rinvii degli obiettivi di riduzione delle emissioni”, dice Porag, attivista di 21 anni dal Bangladesh”. “Le banche sono gravemente responsabili della crisi climatica: i loro finanziamenti ai combustibili fossili e all’agribusiness raggiungono i 513 miliardi di dollari all’anno, mentre gli investimenti pubblici nella transizione ecologica dei paesi del global south sono 20 volte meno”, dichiara Beatrice, 22 anni, tra le ideatrici del flashmob, per la quale “a pagarne le conseguenze è il mondo intero, con un’attenzione maggior per i paesi del Sud del mondo che vedono distrutti i loro ecosistemi e le loro comunità. Per questo abbiamo deciso di attivarci al loro fianco in questa settimana di attivazione globale per chiedere lo stop immediato dei finanziamenti ai combustibili fossili da parte delle banche e sollecitare il governo italiano ad adottare misure concrete per una transizione giusta”.

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