Onu: Michel (Ue) al dibattito sull’Ucraina, “Cremlino sogna di restaurare il vecchio impero russo”. “Quale sarà la prossima vittima?”

(Foto Consiglio europeo)

“L’Ucraina è una scena del crimine. L’autore del reato è seduto proprio in questa stanza”. Durissimo l’intervento del presidente del Consiglio europeo Charles Michel al dibattito del Consiglio di sicurezza dell’Onu sull’Ucraina. “Il Cremlino sogna di restaurare il vecchio impero russo. Dopo l’Ucraina, chi sarà il prossimo? Chi sarà il prossimo a soddisfare le fantasie del passato di Putin? E se la Russia avesse successo in Ucraina, quali altri Paesi sarebbero tentati di copiare le sue azioni?”. L’Ucraina “e tutti gli ucraini combattono una battaglia che non hanno iniziato, difendono il loro Paese da una guerra che non vogliono e proteggono i loro figli dalla sofferenza che nessuno merita. Cercando di salvarli da un altro orrore di questa guerra: il loro rapimento forzato in Russia. Le cosiddette ‘adozioni’. In realtà si tratta di deportazioni di bambini”.
Michel ha affermato: “chiedo a tutti voi, compresi i rappresentanti russi: potreste sopportare che vostro figlio sia sottratto e deportato? Tuo figlio costretto a dimenticare la tua famiglia, la tua lingua, la tua terra? In realtà, questo è un tentativo di genocidio culturale. Difendendo i propri figli, gli ucraini difendono ciò che è più prezioso: le loro famiglie, il loro futuro, la loro libertà. Questo è il motivo per cui noi, l’Unione europea, siamo fermamente al fianco dell’Ucraina per difenderla. Finché gli innocenti verranno attaccati, noi li aiuteremo a difendersi. E noi resteremo al loro fianco, per tutto il tempo necessario”.
Poi si è rivolto ai rappresentanti degli Stati, chiedendo loro quale impegno hanno assunto ed espletato per difendere il popolo ucraino. “Non ci sediamo insieme in quest’aula per una ragione: per proteggere la pace e la sicurezza di tutte le persone, indipendentemente dal loro Paese o continente. Le nazioni potenti e responsabili semplicemente non possono chiudere un occhio davanti a questi crimini, perché tutti condividiamo una responsabilità. La responsabilità di porre fine alla guerra e la responsabilità di lavorare per la pace. Una pace giusta che rispetti la Carta delle Nazioni Unite e i suoi principi fondamentali, l’integrità territoriale di ogni nazione sovrana. Una pace giusta che non durerà mai se i crimini rimarranno impuniti”.
Infine: “un tragico crimine si sta svolgendo davanti ai nostri occhi. E noi ne siamo testimoni, tutti noi. Dobbiamo restare forti al fianco degli aggrediti, soprattutto proprio qui nel Consiglio di sicurezza. Ecco perché è nata questa Camera ed è per questo che siamo qui oggi: per dire ‘no’ all’aggressione. Per proteggere la pace, la sicurezza e la cooperazione tra le persone e tra tutte le nostre nazioni”.

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