Incontri del Mediterraneo: mons. Lhernould (Algeria) sui morti in mare, “quando una persona è in pericolo, occorre sempre fare di tutto perché venga salvato”, fare il contrario “non è umano”

(da Marsiglia) “Quando una persona soffre, è un dovere imprescindibile andargli incontro e aiutarlo. E di conseguenza tutto ciò che è va contro questo principio, non è conforme a ciò che riteniamo essere umano e ancor meno conforme al Vangelo”. E’ quanto ha detto  mons. Nicolas Lhernould, vescovo di Costantina (Algeria)  intervenendo ieri pomeriggio a Marsiglia ad una conferenza stampa a margine degli Incontri del Mediterraneo e in merito ai morti in mare. Ribadendo il principio dell’obbligo di soccorso, il vescovo ha spiegato: “Questa assistenza imprescindibile alla persona nello Spirito del Buon Samaritano è un principio che richiamiamo sempre, non in maniera ingenua di chi non guarda le cause e non conosce le conseguenze ma come una necessità. Quando una persona è in pericolo, occorre sempre fare di tutto perché venga salvato”. Il vescovo di Costantina ha poi invitato ad allagare lo sguardo. “E’ vero che il Mediterraneo purtroppo è diventato il più grande cimitero dell’Europa ma prima di arrivare al mare, questi giovani migranti hanno dovuto affrontare il deserto mettendo a rischio la loro vita. Il Mediterraneo è purtroppo solo l’ultima tappa di un lungo e pericoloso viaggio. Raccogliamo testimonianze che ci parlano di tragedie e morti. Il mare è certamente un luogo che chiama l’attenzione di tutta l’Europa ma occorre volgere lo sguardo anche più a Sud”. Il vescovo parla della sua esperienza prima in Tunisia e ora in Algeria e fa notare come soprattutto negli ultimi anni, questi paesi siano diventati non più paesi di transito ma di accoglienza. Ma all’Europa lancia un avvertimento: “l’accoglienza non deve essere imposta semplicemente per sbarazzarsi del problema” perché “presto o tardi il problema si amplifica”.

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