Edificare la comunità cristiana “da laici”, perché “i cristiani non sono del mondo, ma hanno i piedi ben piantati nel mondo e operano attivamente per umanizzare il mondo. Responsabilmente solleciti per la sorte della città dell’uomo. Quella situata e concreta, dunque nell’Italia e nell’Europa di oggi”. È un insegnamento tratto dalla lezione del venerabile Giuseppe Lazzati, che l’Azione cattolica ambrosiana rilancia oggi con un documento sull’attualità sociale e politica italiana, firmato dalla Presidenza diocesana. “Ci piacerebbe che i nostri gruppi di Azione cattolica ritagliassero momenti per riflettere e discutere insieme, e con le loro comunità, circa le concrete sfide di questo tempo (basti pensare a pace, economia e lavoro, welfare, istruzione, salute, ambiente…) per convenire, se possibile, intorno a una sorta di agenda delle priorità programmatiche che richiamano l’impegno di ciascuno”.
La Presidenza dell’Ac di Milano sottolinea in particolare quattro temi prioritari. “Il primo, pressante e concretissimo, va sotto il vecchio nome di questione sociale. Talvolta eufemisticamente lo si chiama ‘disagio’, ma oggi siamo ben oltre. Trattasi di ‘sofferenza sociale’ di una parte sempre più estesa del nostro Paese. Povertà, precarietà, disoccupazione, esclusione sociale. A cominciare dai migranti”. Secondo tema: “la stanchezza della democrazia. L’astensionismo di massa è un sintomo eloquente. Ma i segnali sono molteplici: sfiducia nella politica e nelle istituzioni, passiva assuefazione a una informazione manipolata e soggetta a stretto controllo politico, tendenza alla delega al capo di turno, verticalizzazione del sistema a discapito di partecipazione e istituti di garanzia”.
Terzo: “rassegnazione alla cultura della guerra. Fa riflettere che si sospetti persino dell’incessante appello alla pace di Papa Francesco. Sembra che, prima ancora che sul terreno, la guerra abbia vinto negli animi, che gli strumenti del dialogo e del negoziato non possano essere neppure evocati per lasciare la parola solo alle armi. Domandiamo: se non in tema di pace e di giustizia, dove mai si manifestano la radicalità e la differenza evangelica?”.
Quarto spunto indicato nel testo: “le stesse questioni sopra evocate possono essere ricondotte a una cifra sintetica e a un impegno conseguente: quello del dovere di una fedeltà attiva e creativa alla Costituzione e, quando necessario, di una difesa di essa. Perché la Costituzione non è una mera regola, ma è la ‘legge fondamentale’, il ‘patto di convivenza’, il condensato di un patrimonio etico-civile che tanto deve a una ispirazione cristiana presa sul serio. Un patrimonio intessuto di libertà, giustizia, uguaglianza, partecipazione, cooperazione e pace. Di questi valori si nutre la ‘coscienza costituzionale’”.
Il documento dell’Ac ambrosiana si chiude così: “se alla notte seguirà l’aurora dipenderà anche da noi, dalla nostra attiva mobilitazione. Dalla nostra attitudine a informarci e a suscitare dibattito, sollecitando ferme e coraggiose prese di posizione nelle nostre comunità locali. Dipenderà anche da noi, laici di Azione cattolica, cittadini responsabili e attivi della Repubblica e della ‘casa comune’ europea”.