“La sinodalità è uno stile evangelico di vita che coinvolge la Chiesa nelle sue articolazioni pastorali di annuncio, di missione, di apertura e di vera comunione”: lo sottolinea mons. Salvatore Rumeo, vescovo di Noto, in occasione del convegno d’inizio anno pastorale 2023-2024 che vede la comunità netina in cammino verso il 180° anniversario della sua fondazione e in vista della stagione del Giubileo. “La comunità diocesana, con atteggiamento sinodale, si lascia coinvolgere attraverso i tavoli sinodali, nella riflessione comunitaria sulla partecipazione, corresponsabilità e ministerialità, modalità evangeliche – prosegue mons. Rumeo – per rileggere la vita della nostra Chiesa locale” alla luce delle “cinque costellazioni” proposte dal Comitato nazionale per il Sinodo in riferimento all’annuncio, alla vita sacramentale e alla carità. “Con gesti concreti e credibili di riconciliazione e solidarietà, il popolo di Dio testimonia la presenza viva del Vangelo di Gesù che parla al cuore di tutti”, aggiunge il vescovo di Noto. Un percorso che registra il coinvolgimento di tutti i vicariati della diocesi siciliana, in provincia di Ragusa, tra le più antiche dell’isola e meta ogni giorno di migliaia di persone, fedeli e visitatori italiani e stranieri, per via della cattedrale di San Nicolò e degli innumerevoli luoghi di fede e di spiritualità di cui è ricco il territorio netino. Sono quasi mille le persone coinvolte nei 57 tavoli suddivisi per temi che vanno dalla “Missione secondo lo stile della prossimità” alla “formazione alla fede e alla vita”. Altro tema è quello “Per una liturgia che incontra la vita” e “La Chiesa una casa comune”.
Un cammino sinodale vissuto nelle parrocchie, nei momenti formativi dei fidanzati in occasione del corso di preparazione al matrimonio e di accompagnamento delle coppie, specie giovani, e di genitori in vista del loro impegno educativo. Molta attenzione è stata e sarà data alla famiglia, con particolare riferimento anche alle situazioni difficili. Infine, il servizio: la riflessione sulla diaconia e le diverse forme di attenzione verso anziani, bambini, in alcuni casi coinvolti in prima persona nella riflessione sinodale, e persone che vivono situazioni di dolore e sofferenza o nuove forme di povertà: la solitudine come nel caso di padri di famiglia che hanno subito il dramma della separazione. Altro nodo è quello dell’accoglienza verso i migranti dei Paesi in via di sviluppo e dei profughi delle guerre in atto, in particolar modo di famiglie e gruppi di bambini provenienti dall’Ucraina, e forme di vicinanza e attenzione verso il prossimo, come ad esempio il servizio delle “sentinelle della carità” nei quartieri delle parrocchie.