Dopo la giornata di riposo ieri al suo arrivo a Ulaanbaatar, il 43° viaggio apostolico di Papa Francesco entra nel vivo con l’incontro con rappresentanti delle istituzioni e della società civile e il corpo diplomatico. Questa mattina, dopo aver celebrato la santa messa in privato, Papa Francesco si è trasferito in auto in Piazza Sükhbaatar per la cerimonia di benvenuto in Mongolia, ai piedi della imponente statua del condottiero Chinggis Khaan, dinanzi a centinaia di militari in piedi in divisa o a cavallo in armatura. Al suo arrivo il Papa è accolto dal presidente della Mongolia, Ukhnaagiin Khürelsükh.
Dietro le transenne, composti e silenziosi, ad eccezione di qualche applauso o coro di “Viva il Papa!”, sono raggruppati gruppi di fedeli venuti dalla Mongolia o in treno, aereo e macchina da Paesi asiatici vicini, inclusa la Cina.
Dopo la Guardia d’Onore, l’esecuzione degli inni e l’Onore alle Bandiere, ha avuto luogo la presentazione delle rispettive Delegazioni.
Al termine, dopo essersi trasferiti in auto all’ingresso del Palazzo di Stato, il Papa e il presidente della Mongolia hanno raggiunto l’interno del Palazzo e si sono diretti poi all’esterno per gli onori alla statua di Chinggis Khaan. Quindi si recano nella Gran Ger dove alle ore 9.30 (03.30 ora di Roma) ha avuto luogo la visita di cortesia al presidente della Mongolia.
Dopo la firma del Libro d’Onore e la foto ufficiale, ha avuto luogo l’incontro privato cui fa seguito la presentazione della famiglia del presidente e lo scambio dei doni. Quindi il Santo Padre e il presidente si recano nella Sala Ikh Mongol per l’incontro con le autorità.