Parlando del motto scelto per questo viaggio apostolico, “Sperare insieme”, Papa Francesco, nel discorso alle autorità, ha voluto sottolineare con forza “la potenzialità insita nel camminare con l’altro, nel rispetto reciproco e nella sinergia per il bene comune”, indicando la “Chiesa cattolica, istituzione antica e diffusa in quasi tutti i Paesi”, quale “testimone di una tradizione spirituale, di una tradizione nobile e feconda, che ha contribuito allo sviluppo di intere nazioni in molti campi del vivere umano, dalla scienza alla letteratura, dall’arte alla politica. Sono certo che anche i cattolici mongoli sono e saranno pronti a dare il proprio apporto alla costruzione di una società prospera e sicura, in dialogo e collaborazione con tutte le componenti che abitano questa grande terra baciata dal cielo. Possano le diverse componenti della società mongola, qui ben rappresentate, continuare a offrire al mondo la bellezza e la nobiltà di un popolo unico. Come la vostra scrittura, così possiate restare “in piedi” e sollevare tante sofferenze umane ad abitare la casa terrena abbracciando il cielo. Bayarlalaa! (grazie, ndr)”.