“Dobbiamo incoraggiare il lavoro di tanti insegnanti, entusiasti e volenterosi, aiutare la loro strada per camminare insieme agli studenti, evitando che cambino ogni anno, con la necessità di ricostruire ogni volta il rapporto con loro. Assicurando agli insegnanti condizioni economiche adeguate e restituendo pienamente alla loro funzione il prestigio che compete loro nella società e che talvolta è messo in discussione da genitori che non si rendono conto di recar danno ai propri figli”. Lo ha sostenuto, stasera, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla XXIII edizione di “Tutti a Scuola”, la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2023/2024, che è stata ospitata quest’anno all’Istituto tecnico “Saffi-Alberti” di Forlì.
Mattarella ha citato quanto insegnava Platone: “Quando i figli presumono di essere uguali ai padri, i maestri tremano davanti agli scolari e preferiscono adularli anziché guidarli; quando si disprezzano le leggi e non si sopporta più alcuna autorità, allora è segno che sta per cominciare la tirannide”.
Il capo dello Stato ha aggiunto: “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza – occasione storica per l’Italia – riguarda ovviamente anche il potenziamento della scuola. Ovunque, in tutto il territorio nazionale, perché la scuola è un patrimonio comune dell’intera Italia. Lo spirito che deve guidarci è quello di un’impresa corale per le istituzioni e la società”. E ancora: “La scuola ha bisogno di continua manutenzione e di aggiornamento. Anche per colmare limiti strutturali. Si deve operare per evitare l’affollamento delle classi, che penalizza i programmi di studio e le opportunità per gli alunni. Va garantita anzitutto la sicurezza degli edifici scolastici e quella dell’alternanza tra scuola e lavoro”. Manifestando apprezzamento in questo senso per le parole dei ministri Giuseppe Valditara e Marina Elvira Calderone, Mattarella ha sottolineato: “I genitori e i ragazzi devono vivere l’esperienza scolastica con piena serenità”.