“Me l’aspettavo”. Sono le ultime parole pronunciate 30 anni fa da don Pino Puglisi, prima di essere ucciso. Sulla via di Damasco, domenica 17 settembre, ore 7.30, su Rai Tre, ricorda il sacrificio del primo martire di mafia, un uomo e un sacerdote scomodo che a quella pistola ha opposto un disarmato sorriso. Direttamente dal quartiere Brancaccio, Eva Crosetta incontra Maurizio Artale, presidente del centro “Padre Nostro”, un’opera che da 30 anni prosegue la testimonianza del “santo del sorriso”, gettando uno squarcio di luce nell’oscurità delle periferie. In apertura, il ritratto del nipote Carmelo Puglisi, con suoi ricordi inediti dello zio che ricostruiscono un’esistenza proiettata solo ad amare. Subito dopo, le voci di Domenico, Ilenia, Laura, Mariana, Monica, che mantengono vivo l’ideale del sacerdote con il loro impegno al Centro “Padre Nostro”, mischiati senza paura tra la gente di Brancaccio. In coda al programma di Vito Sidoti, la testimonianza commovente di Fabio D’Angelo e Antonina Vitale che hanno reagito alla vita, nonostante gli errori e le ferite. Nei loro occhi, tutto il carisma di Puglisi. “L’eredità di Puglisi è tenersi in movimento – dice Artale -. Il volto di Puglisi sui tram di Palermo, nel trentennale del suo martirio, ci ricorda che non si è mai arrivati al capolinea”.