Papa Francesco: “non c’è bisogno di cristiani che puntano il dito”, “l’accusatore è solo il diavolo”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Oggi, in un mondo globalizzato ma frammentato, frettoloso e dedito al consumismo, in contesti in cui le radici familiari e sociali sembrano a volte quasi dissolversi, non c’è bisogno di cristiani che puntano il dito, ma di testimoni appassionati che irradiano il Vangelo nella vita attraverso la vita”. Ne è convinto il Papa, che ricevendo in udienza i partecipanti al V Congresso mondiale degli Oblati Benedettini ha messo in guardia dalla “tentazione” di passare “dal cristiano testimone al cristiano accusatore”. “L’accusatore è uno solo, il diavolo”, ha spiegato a braccio: “Non facciamo il ruolo del diavolo, facciamo il ruolo di Gesù, della scuola di Gesù, delle beatitudini”. “Come i monaci, che bonificano i luoghi dove vivono e scandiscono le giornate con operosità, così anche voi siete chiamati a trasformare, là dove vivete, i contesti di ogni giorno, operando come lievito nella pasta, con competenza e responsabilità, e al tempo stesso con mitezza e compassione”, l’invito del Papa: “II Concilio Vaticano II delinea questa passione missionaria in modo eloquente quando, parlando del ruolo dei laici nella Chiesa, dice che essi sono chiamati a ‘cercare il regno di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio dall’interno a modo di fermento’. Pensiamo in questo senso a cosa ha costituito, nel passaggio dal crollo dell’impero romano alla nascita della società medievale, la presenza del monachesimo, con il suo modello di vita evangelica improntata all’ora et labora, con la pacifica conversione e l’integrazione di numerose popolazioni! Tutto questo zelo è nato dalla passione per il Vangelo e anche questo è un discorso di grande attualità per voi”.

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