“Come oblati, il vostro grande monastero è il mondo, la città, il luogo di lavoro, e lì siete chiamati a essere modelli di accoglienza nel rispetto di chi bussa alla vostra porta e nella predilezione per i poveri”. Lo ha ricordato il Papa, ricevendo in udienza i partecipanti al V Congresso mondiale degli Oblati Benedettini. “Accogliere è questo: la tentazione è chiudersi”, ha proseguito a braccio: “Oggi nella nostra civiltà, nella nostra cultura cristiana, uno dei modi di chiudersi è il chiacchiericcio: sporcare gli altri. ‘Io mi chiudo perché questo è un disgraziato’ …“. “La vostra lingua è per lodare Dio, non per chiacchierare degli altri”, il monito sempre fuori testo: “Se fate una riforma di vita, e mai sparlate degli altri, avete aperto la porta alla causa di canonizzazione”. “A volte sembra invece che la nostra società stia soffocando lentamente nelle casseforti sigillate dell’egoismo, dell’individualismo e dell’indifferenza, e il chiacchiericcio ci difende in questo”, la denuncia del Papa, che si è soffermato su uno dei tratti della spiritualità benedettina – l’ospitalità – ricordando che san Benedetto elenca nella Regola gli ospiti di riguardo: “Specialmente i poveri e i pellegrini siano accolti con tutto il riguardo e la premura possibile, perché è proprio in loro che si riceve Cristo in modo tutto particolare”.