ll Consiglio dei giovani del Mediterraneo è entrato nella sua fase operativa. Il prossimo 4 ottobre si riunirà di nuovo. Quel giorno saranno collegati via internet i 40 membri, appartenenti a 19 Paesi sia dell’Europa, che dell’Africa e dell’Asia. Per preparare questo secondo appuntamento, dopo quello in presenza a Firenze, lo scorso luglio, quando il Consiglio si è formalmente costituito nel Salone dei Dugento di Palazzo Vecchio –si legge in una nota – si è riunito lo scorso martedì 12 settembre il Direttivo del Consiglio assieme alla Segreteria che è composta dai rappresentanti della Conferenza episcopale italiana e delle quattro realtà toscane alle quali il Consiglio è stato affidato: la Fondazione Giovanni Paolo II, la Fondazione Giorgio La Pira, l’Opera per la Gioventù Giorgio La Pira OdV e il Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira. Del Direttivo, che fu eletto il 16 luglio al Villaggio “La Vela” di Castiglione della Pescaia, fanno parte Emile Fakhoury (Libano), Aleks Birsa Jogan (Slovenia), Maher Dridi (Tunisia) e Pilar Shannon Perez Brown (Spagna). Ciascuno di loro sarà il responsabile delle quattro aree tematiche su cui lavorerà il Consiglio in seduta plenaria: educazione alla fede; educazione formale e informale; dottrina sociale e impegno civico; scambi di esperienze di networking, dialogo ecumenico e interreligioso. Tra le proposte che verranno esaminate il 4 ottobre, fra le altre, l’organizzazione di un evento dei giovani del Mediterraneo in occasione del prossimo Giubileo; l’aiuto alle singole Conferenze episcopali ad organizzare eventi locali che si possano svolgere in contemporanea con la prossima Giornata mondiale della Gioventù in Corea del Sud, a cui molti non potranno prendere parte; l’organizzazione di un summit per i giovani cattolici; la costituzione di un gruppo online per la riflessione sull’enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti”.
Allo studio anche un percorso di formazione sul Mediterraneo che coinvolga altri giovani nei rispettivi Paesi e l’apertura di un sito che consenta di condividere idee e progetti. Perché tutto questo possa procedere speditamente è stato sottolineata l’importanza che vi sia il diretto coinvolgimento delle Conferenze episcopali e dei Sinodi delle Chiese Orientali cattoliche. A distanza di oltre due mesi dal primo incontro a Roma, Firenze e Castiglion della Pescaia, cresce la convinzione della bontà della strada intrapresa dal Consiglio che – sn ricorda nella nota – è l’opera segno del Convegno dei vescovi del Mediterraneo, che si è tenuto a Firenze dal 23 al 27 febbraio 2022. “Nel nostro primo appuntamento del luglio scorso – racconta il libanese Emile Fakhoury –abbiamo partecipato a molti incontri. E sono stati tutti pieni di stimoli. In particolare l’incontro più interessante è quello che ci ha fatto avvicinare al pensiero e all’opera del professor La Pira. Il lavoro del nostro Consiglio giovani ha tratto forza dal pensiero, dalle sue azioni, dal suo legare la Bibbia alla realtà del tempo in cui ha vissuto e dalla sua visione della missione che devono avere i Paesi del Mediterraneo. Anche il momento in cui siamo incontrati per discutere delle nostre preoccupazioni, dei nostri progetti e dei passi da fare è stato pieno di motivazione e speranza”. “La nostra esistenza sulla sponda orientale del Mediterraneo – prosegue Emile, riferendosi al suo Paese, il Libano – è un notevole esempio di fraternità e di riconoscimento reciproco”.