La testimonianza di don Pino Puglisi e con essa anche il cammino della Chiesa siciliana nei solchi “della consapevolezza” e “della capacità di affrontare il problema” possono “aiutare tutta la Chiesa italiana a una maggiore comprensione del fenomeno delle mafia e quindi anche a contrastarlo”. Così il card. Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, dalla sede della Conferenza episcopale siciliana a Palermo, dove ha iniziato la giornata dedicata alla memoria del sacerdote palermitano ucciso dalla mafia e proclamato beato, ha parlato della mafia come di “un problema che non è soltanto di alcune zone d’Italia, ma di tutto quanto il nostro Paese”. Per il presidente della Cei, “fare memoria di don Pino Puglisi è, allora, importante non solo per la Chiesa siciliana ma per tutta la Chiesa. Lo è, in particolare, per la Chiesa italiana perché padre Pino è un figlio della Chiesa italiana, perché ha tanto da indicare a tutte le Chiese”.
Diversi i temi posti sul tavolo dell’incontro e del confronto con i vescovi delle diciotto diocesi di Sicilia, riuniti nel capoluogo per i lavori della sessione autunnale: un incontro che per Zuppi è stato “occasione sempre molto fraterna, molto utile perché si chiariscono i problemi e si capiscono anche le difficoltà con clima di collegialità e quindi anche di sinodalità”.