Si è conclusa la sera del 13 settembre, con una messa nella cattedrale di Iași, la fase diocesana della causa di beatificazione di Dumitru Matei (1913-1951), sacerdote romeno della diocesi di Iași (nel nord-est della Romania), ucciso in odio alla fede. Presenti ai riti i vescovi della diocesi, mons. Tuomo T. Vimpari – incaricato d’affari della Nunziatura apostolica in Romania –, sacerdoti e fedeli. “La fase diocesana è iniziata il 30 gennaio 2022, però le ricerche sono partite nel 1999. Sono stati anni di lavoro intenso; sono stati ascoltati testimoni, raccolti e analizzati documenti, studiate migliaia di pagine degli archivi della Securitate e di altri fondi”, ha spiegato al Sir don Alois Moraru, vice-postulatore della causa. Tutta la documentazione, raccolta in quattro volumi, sarà inviata dal vescovo Iosif Păuleț al Dicastero delle cause dei santi. Inizia così la fase romana della causa di beatificazione di don Matei, chiamato in Patria “eroe della carità” e “padre dei poveri”.
Una volta scoppiata, nel 1948, la persecuzione del regime comunista contro la Chiesa, don Matei fu costretto a fuggire e nascondersi per due anni, finché fu arrestato. Rispetto ad altri confratelli della sua diocesi arrestati, fu l’unico ad essere condannato a morte e fucilato nella mattina del 21 febbraio 1951. Della sua morte si seppe solo dopo cinque anni. Questa è la terza causa di beatificazione che la diocesi di Iași ha aperto per i suoi sacerdoti perseguitati dal regime comunista, dopo quelle di Anton Demeter e Martin Benedict.