Il Parlamento europeo chiede misure a livello Ue per contrastare la prostituzione e il suo impatto sulla parità di genere. La risoluzione non legislativa sulla prostituzione nell’Unione, le sue implicazioni transfrontaliere e l’impatto sulla parità di genere e sui diritti delle donne è stata adottata oggi a Strasburgo con 234 voti favorevoli, 175 contrari e 122 astensioni. Nel testo, che ha diviso l’emiciclo, si sottolinea che “l’asimmetria tra le norme nazionali sulla prostituzione all’interno dell’Ue, data la sua natura transfrontaliera, porta a un maggior numero di vittime della tratta a fini di sfruttamento sessuale e crea un terreno fertile per la criminalità organizzata”. I deputati chiedono agli Stati membri di “valutare la legislazione esistente per evitare lacune che consentano ai criminali di agire impunemente, e alla Commissione di elaborare orientamenti comuni per tutta l’Ue che garantiscano i diritti fondamentali delle persone in prostituzione”. La prostituzione e la tratta a scopo di sfruttamento sessuale “esistono perché c’è una domanda”, osservano i deputati. Ridurre la domanda è quindi “fondamentale per prevenire e ridurre la tratta di esseri umani”, si afferma nel testo approvato in plenaria, sottolineando che “ciò dovrebbe essere fatto in modo da non nuocere a chi è in prostituzione”. Gli Stati membri sono quindi invitati ad adottare misure urgenti per contrastare la pubblicità online che incoraggia direttamente o indirettamente la prostituzione o cerca di attrarre acquirenti.