“La Croce Rossa Italiana, in queste ore a Lampedusa, sta facendo l’impossibile e anche oltre l’impossibile. Gli operatori e i volontari stanno riuscendo a garantire pasti, assistenza, soluzioni emergenziali per l’accoglienza, trasferimenti, insieme a tutti coloro che stanno garantendo le varie fasi delle operazioni, come la sicurezza e gli sbarchi, gli spostamenti. Ora la situazione è più sotto controllo, gli ospiti del centro, essendoci stati trasferimenti, sono in diminuzione. Ma c’è sempre una differenza tra chi è operativo e chi guarda e commenta. Chi è operativo si assume la responsabilità, e farlo, rispetto alla vita delle persone, è compito assai arduo sul quale siamo avvezzi ad agire soprattutto in situazioni di emergenza. Ecco perché sono grato a tutti coloro che sono sul campo all’hotspot di Lampedusa dove, nel caos di queste ultime ore, non sono mancati comunque momenti e segni di profonda umanità e di accoglienza. Quello che vediamo a Lampedusa è quello che succede al nostro mondo libero, all’Europa che si affaccia su un mondo apparentemente lontano, che è da troppo tempo diventato un luogo di disperazione, di morte e di ricerca di vita e di libertà. Ai lampedusani, che sono comunità di approdo, e che anni fa ho insignito con la Medaglia d’Oro della Croce Rossa, va, innanzitutto, come a tutti coloro che sono operativi, il nostro sentimento di gratitudine, a tutti coloro che in queste ore cercano, fuori da ogni retorica, di essere concretamente capaci di affrontare un fenomeno che ci riguarda tutti, non solo noi italiani”. Così in una nota il Presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro.