La Curia diocesana di Torino cambierà radicalmente il proprio modo di operare: non sarà più ripartito fra Uffici pastorali, ma gestito trasversalmente dagli operatori e dai volontari di Curia, insieme alle parrocchie e alle altre realtà ecclesiali, nell’ambito di quattro grandi aree pastorali: l’Annuncio e la Celebrazione; la Carità e l’Azione sociale; la Cancelleria; l’Amministrazione. È quanto disposto dall’arcivescovo Roberto Repole con due decreti entrati in vigore il 1° settembre e reso noto oggi. Il cambiamento era stato annunciato dallo stesso mons. Repole prima dell’estate con la lettera pastorale “Quello che conta davvero”.
“È un grosso cambiamento”, viene sottolineato in una nota: “Si propone di lavorare per obiettivi e ambiti pastorali, aggregando attorno a ciascuno i servizi e le realtà ecclesiali che possono meglio convergere e collaborare. La Pastorale giovanile – per fare questo solo esempio – lavorerà in coordinamento con il Seminario maggiore, unendo i servizi di orientamento vocazionale alle tradizionali iniziative di animazione giovanile”.
Le aree pastorali saranno guidate da quattro direttori, tre laici e un prete: Morena Savian per l’Annuncio e Celebrazione, Alessandro Svaluto Ferro per la Carità e l’Azione sociale, Concetta Caviglia per la Cancelleria, don Mauro Giorda per l’Amministrazione. Gli ambiti e i servizi pastorali saranno affidati a coordinatori e referenti, in gran parte confermando i responsabili che già gestivano i vecchi Uffici diocesani.