“Tra poco meno di 300 giorni, gli europei andranno alle urne nella nostra democrazia unica e straordinaria. Come ogni elezione, sarà un momento in cui le persone rifletteranno sullo stato della nostra Unione e sul lavoro svolto da coloro che le rappresentano”. Lo ha affermato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, all’inizio del discorso sullo stato dell’Unione, pronunciato a Strasburgo dinanzi all’Europarlamento. “Ma sarà anche il momento di decidere che tipo di futuro e che tipo di Europa vogliono. Tra loro ci saranno milioni di elettori per la prima volta, i più giovani dei quali sono nati nel 2008. Mentre saranno in quella cabina elettorale, penseranno a ciò che conta per loro. Penseranno alla guerra che infuria ai nostri confini. O all’impatto del cambiamento climatico distruttivo. Su come l’intelligenza artificiale influenzerà le loro vite. O alle loro possibilità di ottenere una casa o un lavoro negli anni a venire”. Von der Leyen ha aggiunto: “la nostra Unione oggi riflette la visione di coloro che sognavano un futuro migliore dopo la seconda guerra mondiale. Un futuro in cui un’Unione di nazioni, democrazie e persone avrebbe lavorato per condividere pace e prosperità”.
I “padri fondatori” “credevano che l’Europa fosse la risposta alla chiamata della storia. Quando parlo alla nuova generazione di giovani, vedo la stessa visione per un futuro migliore. Lo stesso ardente desiderio di costruire qualcosa di meglio. La stessa convinzione che, in un mondo di incertezza, l’Europa, ancora una volta, debba rispondere alla chiamata e alle sfide della storia. Ed è quello che dobbiamo fare insieme”.