Parlamento Ue: norme più severe su integrità, trasparenza e responsabilità dei deputati

Il Parlamento europeo ha modificato – con un voto in plenaria a Strasburgo – il proprio regolamento interno in risposta alle accuse di corruzione, sulla base del piano di riforma in 14 punti della presidente Roberta Metsola. Le modifiche al regolamento interno del Parlamento sono state adottate oggi con 505 voti a favore, 93 contrari e 52 astensioni. “I deputati – informa una nota – hanno adottato un divieto rafforzato di tutte le attività di lobbying, l’obbligo di presentare dichiarazioni sui contributi esterni ricevuti per tutte le risoluzioni e i pareri, e sanzioni più severe per le violazioni del Codice di condotta”. Inoltre, le modifiche introducono: regole più comprensive sulla pubblicazione delle riunioni, in modo che queste si applichino a tutti i deputati, e non solo a quelli che ricoprono cariche ufficiali, e anche alle riunioni con i rappresentanti di Paesi terzi; norme più severe sulle “porte girevoli”, con un divieto per i deputati di intrattenere rapporti con gli ex deputati che hanno lasciato il Parlamento da meno di 6 mesi, a complemento del divieto di tali attività per gli ex deputati per lo stesso periodo (già adottato dall’Ufficio di presidenza): una definizione più ampia di conflitto di interessi, regole più chiare sulle dichiarazioni di interesse e la possibilità per gli organi competenti di decidere sull’opportunità per i deputati in conflitto di interessi di ricoprire posizioni specifiche; soglie più basse per la dichiarazione di attività remunerate; dichiarazioni patrimoniali all’inizio e alla fine di ogni mandato; norme più severe sull’accettazione di doni; un ruolo più incisivo per il Comitato consultivo, che sarà composto da 8 deputati (invece di 5); norme specifiche per regolamentare le attività dei gruppi non ufficiali di deputati. Le modifiche entreranno in vigore il 1° novembre 2023.

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