“Ci ritroviamo qui, oggi, smarriti e sgomenti. Tutti assetati di una parola che spenga la sete del nostro spirito affranto e faccia ardere il nostro povero cuore rimasto congelato dalla drammatica vicenda accaduta alla nostra Marisa. La morte di Marisa ci ha fortemente scosso ed è calata la notte nel nostro cuore”. Lo ha detto il vescovo di Mazara del Vallo, mons. Angelo Giurdanella, nell’omelia per le esequie di Marisa Leo, uccisa dal compagno nei giorni scorsi, celebrate oggi pomeriggio nella chiesa madre di Salemi. “Noi, come Marisa, nutriamo un sogno struggente di felicità, un bisogno bruciante di un oltre e di un Altro, la necessità di un amore libero, vero, profondo”, ha aggiunto.
Nelle parole del presule, la consapevolezza che “per Marisa, come per tutti noi, a volere la morte non è stato Dio”. “Dio vuole che la fine della sua vita fosse l’inizio di una vita senza più fine. ‘Chi ama è passato dalla morte alla vita’. Lei ha amato la vita, senza trattenerla ma condividendola sempre con creatività e coraggio, facendo squadra, mai da sola. Per Marisa, a finire, è stato solo il primo tempo. Un tempo breve, certo, troppo breve. Ma Dio ha voluto che cominciasse subito il secondo tempo, quello che non finirà mai. Continua a vegliare sulla sua piccola Alice, sui genitori e amici perché lei non è assente ma vive: è solo invisibile”.
Mons. Giurdanella ha poi ricordato di Marisa “la carica di bene, di intelligenza, di amore ci insegna ad avere più paura di una vita sprecata e sbagliata che di una vita bella e buona anche se accorciata tristemente da una morte ingiusta”. “Ci ricorda che dobbiamo avere più paura di una vita incolore, inodore e insapore che di una vita breve ma piena di bene, aperta alla luce e alla gioia sempre condivisa”. “La notte splenderà. E noi tutti formeremo una grande comunità, come questa di oggi – ha concluso il presule –, perché oggi viviamo un dolore grande ma con un più grande e incontenibile desiderio di amore affinché fatti come questi non accadano anche grazie al nostro impegno”.