La Commissione europea adotta un pacchetto di misure chiave, “Business in Europe: Quadro per l’imposizione del reddito” (Befit), per ridurre i costi di conformità fiscale per le grandi imprese transfrontaliere dell’Ue. L’obiettivo è avere un quadro unico per “determinare la base imponibile dei gruppi di imprese”. Si ridurrebbero i costi di conformità fiscale per le imprese nell’Ue fino al 65%. La proposta si basa sull’accordo fiscale internazionale Ocse/G20 su un livello minimo globale di tassazione e sulla direttiva del Secondo Pilastro adottata alla fine del 2022. Le nuove norme saranno “obbligatorie per i gruppi che operano nell’Ue con un fatturato annuo combinato di almeno 750 milioni di euro” e in cui la capogruppo detiene almeno il 75% dei diritti di proprietà o dei diritti agli utili. “Le regole saranno discrezionali per i gruppi più piccoli, che potranno scegliere di aderire purché redigano il bilancio consolidato”. Si propone di armonizzare anche i costi di trasferimento nell’Ue per aumentare la certezza fiscale ed evitare doppie imposizioni. La Commissione Ue ha presentato oggi anche una comunicazione sullo sgravio per le Pmi con nuove misure che stimoleranno la competitività a lungo termine delle Pmi. Tra queste, Bruxelles annuncia nuove proposte di regolamento sui “ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali e di una direttiva per un regime fiscale per la sede centrale delle Pmi”.