Più di 4 italiani su 10 pensano che nell’ultimo decennio il mondo sia diventato un posto peggiore in cui vivere e lo stesso vale guardando dentro casa nostra, all’Italia. In questo scenario disincantato, il Terzo settore è l’unico soggetto che la maggioranza degli italiani (quasi due terzi) vede concretamente impegnato nella costruzione di una società migliore. L’impegno civile (ambientale, sociale, culturale) è riconosciuto da una larghissima maggioranza come fattore decisivo nella costruzione di una società migliore, ma gli italiani pensano che per migliorare il mondo serva anche la solidarietà: dando sostegno a una buona causa tramite il lascito solidale (69%) o una generica donazione in denaro (66%). Il 21% del campione, corrispondente a 5.5 milioni di italiani (over 50), ha già previsto un lascito solidale nel suo testamento o è orientato a farlo, mentre aumentano gli indecisi (35% vs 27 nel 2022). È il quadro che emerge dall’indagine “La percezione dei cambiamenti degli ultimi 10 anni e l’orientamento verso le donazioni e i lasciti solidali” realizzata da Walden Lab-Eumetra per il Comitato Testamento Solidale (composto da 28 organizzazioni) su un campione rappresentativo di italiani di 25+ anni (circa 46,5 milioni, in base ai dati Istat). Sono le organizzazioni non profit, per il 63% degli italiani ad aver fatto di più per rendere migliore la nostra società. Seguono le Pmi (47%), i cittadini come corpo civico (43%), l’Europa (37%) e poi Chiesa, amministrazioni locali e mass media, tutti appaiati al 33%. Per rendere migliore la società secondo l’88% degli italiani serve il rispetto delle leggi e delle regole, seguito dall’impegno nel far bene il proprio lavoro (84%) e dall’impegno ambientale (82%), sociale (80%) e culturale (78%) intesi come forme di volontariato. Spunta qui anche il tema della donazione: serve dare sostegno a una buona causa tramite il lascito solidale (69%) o una generica donazione in denaro (66%). L’impegno politico si attesta al 56%, come forma di impegno per migliorare la società. Quasi 3 italiani su 10 (28%) hanno fatto una donazione a una no profit tra gennaio e maggio del 2023, con una flessione di 10 punti rispetto al 2022 (quando probabilmente avevano inciso gli appelli di emergenza per la guerra in Ucraina) ma in linea con i dati 2020/2021. La donazione media rimane piuttosto alta (106 euro vs 118 nel 2022 e 90 nel 2021).