“La vostra terra è anche quella in cui viviamo, gli avvenimenti che vi toccano, di gioia e di dolore, toccano anche noi. Siamo sconvolti da questo terremoto catastrofico che ha colpito tante persone, famiglie, comunità in Marocco, soprattutto nella regione di AI Haouz. Con voi stiamo seguendo con angoscia il bilancio che di ora in ora è aumentato in perdite di vite umane, in case crollate, in infrastrutture distrutte… Una vera desolazione nel sud del Marocco e nella regione del Marocco Atlas”. È il messaggio di solidarietà e vicinanza delle Chiese cristiane al popolo del Marocco sottoscritto dagli arcivescovi di Rabat e Tangeri, card. Cristobal Cardinal Lopez Romero, e mons. Emilio Rocha Grande, dalla presidente della Chiesa evangelica Karen Smith, e dai rappresentanti della Chiesa ortodossa Maxim Massalitin, e della Chiesa anglicana Dennis Chiedu Obidigwu. Sono ore cruciali per il Paese. Anche se le probabilità di salvare vite umane sono ormai quasi nulle, in molte località del Marocco si continua a scavare tra le macerie alla ricerca disperata di superstiti. E’ intanto salito a più di 2.800 il bilancio delle vittime del devastante terremoto che ha colpito il Marocco. Lo rende noto il ministero dell’Interno, aggiungendo che i feriti sono 2.562. “Di fronte a questa tragedia – si legge nel messaggio delle Chiese cristiane –, vorremmo esprimere la nostra compassione e la nostra vicinanza all’intero Paese e a tutte le famiglie marocchine che sono in lutto, che hanno dei feriti e che hanno perso le loro case e i loro beni”. “Con voi ci rivolgiamo all’unico Dio che è il Compassionevole, il Misericordioso. Domenica, in tutte le chiese del Paese, abbiamo pregato per le vittime, e per tutte le famiglie provate e addolorate, affinché Dio dia loro la forza e il coraggio per restare in piedi e proseguire il cammino. Continueremo a pregare con questa intenzione, affinché la speranza prevalga sulla disperazione”. I responsabili delle chiese, scrivono che le comunità cristiane nel paese sono state risparmiate dal sisma ma si sono subito attivate incoraggiando “la solidarietà finanziaria tra tutti, così da poter aiutarvi a ricostruire e affrontare i bisogni più urgenti in particolare sul fronte sanitario, istruzione, anziani, malati e bambini”. “L’appello alla solidarietà nelle nostre comunità cristiane viene ascoltato, associandoci all’appello alla solidarietà lanciato dal Re e dal governo in tutto il Paese. Dio ci aiuti a trarre conseguenze positive da questo doloroso evento, trasformando tutto il nostro cuore in un cuore misericordioso, solidale e tenero verso tutti i nostri fratelli e sorelle, quando sono nella difficoltà”.