Inizio anno scolastico: mons. Palmieri (Ascoli Piceno), “ogni bambino ha diritto di essere aiutato a scoprire il suo personalissimo ‘Merito'”

“I bambini e i ragazzi delle nostre scuole hanno diritto ad essere riconosciuti nelle loro qualità, perché ognuno ha le sue: il suo tipo di intelligenza, le capacità che nei primi anni dell’infanzia ha sviluppato, le sue potenzialità espresse o ancora da esprimere”. Lo scrive nel suo messaggio rivolto a docenti e studenti per l’inizio dell’anno scolastico il vescovo di Ascoli Piceno, mons. Gianpiero Palmieri, che ricorda le parole del presidente della Cei, il card. Matteo Zuppi, che rispondendo a una domanda sul cambiamento del nome del Ministero (ora si chiama: Ministero dell’Istruzione e del Merito), ha sottolineato: “Il merito? Ogni ragazzo ha il suo. E la scuola si deve dannare per trovarlo!”. “Ogni bambino e ogni ragazzo ha diritto di essere riconosciuto come persona umana e in quanto tale ha diritto di essere aiutato attraverso le relazioni che la scuola gli offre, quella con gli insegnanti e gli altri alunni, quella con i dirigenti e il personale della scuola – spiega mons. Palmieri -. Ogni minore ha diritto di essere educato e in questa maniera scoprire il suo personalissimo ‘Merito’ (con la M maiuscola), cioè la straordinaria ricchezza della sua personalità unica; e quanto più ha sperimentato nel suo ambiente familiare e sociale di origine privazioni, povertà educativa, mancanza di relazioni affettive rassicuranti, tanto più la scuola si deve ‘dannare’ per aiutarlo a scoprire il suo Merito”.
Secondo il presule, “solo così, con questa base buona di partenza, arricchito dal percorso che la scuola gli offrirà, potrà dare il suo contributo alla vita sociale e al bene comune, potrà sperimentare il gusto e la soddisfazione di contribuire con le sue opere e il suo particolare apporto alla vita di tutti”. “La suola si deve ‘dannare’, cioè non si deve dare pace finché non ha realizzato il suo compito – aggiunge -, facendo alleanza educativa con tutte quelle istituzioni (Chiesa compresa) che hanno a cuore il Merito dei ragazzi. È in gioco la loro vita. Invece? Lo sguardo sulla scuola del dopocovid non può non cogliere che le criticità sono aumentate. Lo stesso Zuppi, dati alla mano, sottolinea che ‘sia l’abbandono scolastico sia le disuguaglianze sono in aumento. Ci serve una verifica, perché l’emergenza educativa va sempre peggio. Ci sono tanti giovani che lasciano la scuola. Questo ci deve interrogare tanto. Dobbiamo chiederci perché va peggio’”.

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