A 90 anni dalla morte, la diocesi di Reggio Emilia-Guastalla ricorderà il cardinale reggiano Raffaele Scapinelli dei conti di Leguigno, figura di particolare rilevanza nella Chiesa sia in ambito diocesano che internazionale. Fu infatti dal 1912 al ’16 nunzio apostolico a Vienna.
Nel giorno della ricorrenze, sabato 16 settembre, l’arcivescovo Giacomo Morandi presiederà una celebrazione eucaristica alle 8 in duomo.
Nato a Modena il 25 aprile 1858, ricorda la diocesi in una nota, il futuro card. Scapinelli frequentò a Reggio il Seminario urbano; infatti la casa di famiglia era in via san Domenico nel territorio della parrocchia cittadina dei Santi Giacomo e Filippo; in quella chiesa celebrò il 24 settembre 1881 la sua Prima Messa. Seppure dopo l’ordinazione sacerdotale la sua permanenza in città sia stata breve – nel 1887 si recò la Roma per frequentare la Pontificia Accademia Ecclesiastica ed avviarsi alla carriera diplomatica – si inserì nella vita della Chiesa reggiana: dal 1881 al 1884 fu professore di diritto in Seminario; diede impulso alle organizzazioni cattoliche e con un gruppo di amici fondò e collaborò al “Reggianello”. Conclusi gli studi accademici, intensa fu la sua opera sia nelle legazioni pontificie che presso la Santa Sede, nella Sacra Congregazione degli affari ecclesiastici straordinari dove assunse importanti incarichi; tra il 1909 e il 1910 fu in continuo contato con il canonico reggiano Emilio Cottafavi che San Pio X nominò delegato pontificio per i terremotati della Calabria. Lo stesso Papa Sarto elesse Scapinelli il 27 gennaio 1912 alla sede arcivescovile di Laodicea e nunzio apostolico a Vienna. Svolse tale incarico in un momento cruciale della storia mondiale: due anni dopo il suo arrivo nella capitale asburgica scoppiava la Grande Guerra e nel 1915 anche il Regno d’Italia diveniva belligerante nonostante gli sforzi del nunzio apostolico di scongiurarne l’entrata nel conflitto: quella “inutile strage” come la definì papa Benedetto XV, che nel concistoro del 6 dicembre 1915 lo creava cardinale del titolo presbiterale di San Girolamo degli Schiavoni. In tale occasione la diocesi reggiana gli fece dono di una calice e di una patena d’argento dorato.