“Spinelli entrò al Parlamento europeo con un suo progetto preciso. Il ‘piano’ di Spinelli del 1980 include esattamente i temi di cui si discute oggi: i rapporti con l’Africa, lo sviluppo delle nuove tecnologie, una economia europea per una prosperità condivisa, il bilancio federale, solo per fare alcuni esempi”. Pier Virgilio Dastoli ha partecipato ieri a Torre Pellice (Torino) all’evento per l’80° del primo discorso pubblico del federalista Spinelli, antifascista, fondatore del Movimento federalista europeo. Alla giornata è intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dastoli, docente ed esperto di diritto europeo, è stato il collaboratore più stretto di Spinelli, del quale fu assistente parlamentare sia a Roma sia a Strasburgo.
“Egli stesso – riprende il racconto al Sir – affermava che tutto ciò sarebbe stato possibile solo se inserito in un quadro costituzionale. Ecco perché insisteva affinché il Parlamento europeo assumesse un ruolo costituente. Io sono convinto che questa è l’occasione nella quale noi dobbiamo riprendere i temi di allora, cui dare attuazione”.
Aggiunge una nota particolare: “Non possiamo dimenticare che Altiero Spinelli aveva intravisto il crollo dell’imperialismo sovietico, e dunque le necessità di accogliere i Paesi dell’est che si sarebbero resi finalmente indipendenti”, portando la comunità a comprendere gran parte del continente.
“Parliamoci chiaro”, aggiunge Dastoli. “È una mera illusione quella di chi pretende di ‘rovesciare il tavolo’ a Bruxelles per ottenere vantaggi o passi avanti. Dopo le prossime elezioni dovremmo infatti avere ancora una maggioranza di grande coalizione, che dovrebbe tenere insieme Popolari, Socialdemocratici, Liberali, cui si dovranno aggiungere i Verdi”. A tale maggioranza sarà affidata la linea dell’Europarlamento, che dovrà poi confrontarsi con le altre istituzioni Ue, Consiglio e Commissione. “Spinelli diceva che in ogni parlamento c’è una minoranza di innovatori, una minoranza di immobilisti e una palude: vince chi conquista la maggioranza della palude. Ed è ciò che fece Spinelli. Federalisti ed euroscettici saranno, entrambi minoranza: occorrerà muoversi per far procedere l’integrazione comunitaria”.
Quali i temi principali sui quali l’Ue si gioca il futuro? “Primo, l’immigrazione. Si vince o si perde – spiega Dastoli – a seconda che si trovi una soluzione plausibile a questo fenomeno. Secondo, il tema dell’ambiente del cambiamento climatico. Questi i due temi centrali, cui ovviamente aggiungere il tema della guerra e della pace, perciò la sicurezza, al quale purtroppo l’opinione pubblica guarda con minore attenzione. Non va infine trascurato il tema dell’allargamento: tra sette o otto anni potremmo avere una comunità di 36 Paesi e l’Europa non potrà funzionare con le regole attuali”.