“Può la periferia finalmente diventare centrale, possono i margini acquistare un protagonismo, e allargarsi fino a invadere il centro e diventare tutt’uno con esso? Possono cambiare la Chiesa, rinnovarla? E oggi da chi sono costituiti i margini? Chi sono i protagonisti?”. A porre gli interrogativi è Ritanna Armeni nell’editoriale del numero di settembre di Donne Chiesa Mondo, mensile femminile de L’Osservatore Romano”, dedicato alle periferie del mondo. Diversi i concetti di “periferia”: geografica, esistenziale, spirituale e religiosa; ai quali, annota Armeni, “noi aggiungiamo ‘di genere’”. “Oggi – afferma – possiamo dire con una certa sicurezza che è proprio la periferia femminile quella che più di altre assedia il centro e pone il problema di un rinnovamento e di una maggiore coerenza con la parola del vangelo. La presenza delle donne nel percorso sinodale – primaria, fondamentale, imprescindibile – lo dimostra”. “La storia sta insegnando anche alle chiese che i margini sono soglie che possono essere attraversate nell’uno e nell’altro senso. Attraversarle, però, non è mai indolore”, spiega la teologa Marinella Perrone. La benedettina spagnola Teresa Forcades e la salesiana italiana Grazia Loparco parlano da una prospettiva femminile ampia e dalla loro visuale di religiose e di donne, e riflettono sulla direzione del pontificato di Francesco, la crisi della fede dell’occidente industrializzato, l’esclusione femminile millenaria nella Chiesa, le aspettative del mondo religioso femminile. Lucia Capuzzi racconta le comunità di base sorte in America latina; Donatella Parisi l’orrore e le speranze delle rifugiate del Centro Astalli di Roma; Vito d’Ettorre racconta la storia di suor Oleksia Pohranychna che da un anno e mezzo percorre in auto l’Ucraina per portare aiuti umanitari.