“Non dimenticate il cardinale Sako”: è la frase, in più lingue, stampata su dei poster recanti l’immagine del patriarca caldeo, card. Louis Raphael Sako, con Papa Francesco. Così i circa 100 giovani iracheni presenti alla Gmg di Lisbona, che si è chiusa lo scorso 6 agosto, hanno espresso la loro solidarietà al patriarca caldeo, al centro di una vicenda politica che lo vede contrapposto al presidente della Repubblica irachena, Abdul Latif Rashid. Quest’ultimo ha cancellato un decreto (n. 147, ndr.) emanato nel 2013 dal suo predecessore Jalal Talabani, che riconosce la nomina pontificia del patriarca a capo della Chiesa caldea “in Iraq e nel mondo” e lo rende di fatto “responsabile e custode delle proprietà della Chiesa”. Per Mar Sako la decisione del presidente Rashid di revocare il decreto nasconde le manovre politiche di Ryan al-Kildani, capo delle Brigate Babilonia, milizie armate filo-iraniane, e rappresentate in Parlamento da quattro deputati (sui cinque totali concessi alla minoranza cristiana, ndr), per delegittimarlo e mettere così le mani sui beni della Chiesa. I giovani iracheni presenti a tutti gli eventi della Gmg hanno a più riprese mostrato ai loro coetanei, e sventolato, le immagini del cardinale. I giovani hanno anche organizzato una veglia di solidarietà e inviato un messaggio a Papa Francesco attraverso il card. Manuel Clemente.