Papa Francesco: ai giornalisti, “tolleranza zero” verso “gli abusi sui minori”

“In maniera molto riservata ho ricevuto un gruppo di persone che sono state abusate. Come sempre faccio in questi casi, abbiamo dialogato su questa peste, questa tremenda peste. Nella Chiesa si seguiva più o meno lo stesso comportamento che si segue attualmente nelle famiglie e nei quartieri: si copre… Pensiamo che il 42% degli abusi avviene nelle famiglie o nei quartieri”. Lo ha detto Papa Francesco ai giornalisti, sul volo di ritorno dalla Gmg di Lisbona. “Dobbiamo ancora maturare e aiutare a scoprire queste cose. Dallo scandalo di Boston la Chiesa ha preso coscienza che non si poteva andare per cammini aleatori, ma che si doveva prendere il toro per le corna. Due anni e mezzo fa c’è stata la riunione dei presidenti delle Conferenze episcopali, dove sono state fornite anche delle statistiche ufficiali sugli abusi. Ed è grave, la situazione è molto grave. Nella Chiesa c’è una frase che stiamo usando continuamente: tolleranza zero, tolleranza zero. E i pastori che, in qualche modo, non si sono presi le loro responsabilità devono farsi carico di questa irresponsabilità… È molto duro il mondo degli abusi e per questo, esorto ad essere molto aperti su tutto questo”, ha aggiunto il Pontefice.
Per quanto riguarda “la domanda su come sta andando il processo nella Chiesa portoghese: sta andando bene. Sta andando bene e con serenità, si cerca la serietà nei casi di abuso. I numeri a volte finiscono per essere esagerati, un po’ per i commenti che sempre ci piace fare, ma la realtà è che sta andando bene e questo mi dà una certa tranquillità”, ha affermato il Santo Padre.
Francesco ha poi chiesto ai “giornalisti di collaborare in questo. Avete un telefono oggi? Un telefono. Ebbene, su uno qualsiasi di questi telefoni, a pagamento e con una password, si ha accesso all’abuso sessuale sui minori. Questo entra nelle nostre case e l’abuso sessuale sui minori viene ripreso in diretta. Dove si filma? Chi sono i responsabili? Questa è una delle pesti più gravi, accanto a tutto il mondo (…) ma voglio sottolinearlo perché, a volte, non ci si rende conto che le cose sono così radicali”. Il papa ha chiarito: “Quando si usa un bambino per fare spettacolo di un abuso, si attira l’attenzione. L’abuso è come ‘mangiare’ la vittima, no? O peggio, ferirla e lasciarla viva. Parlare con persone abusate è un’esperienza molto dolorosa, che mi fa anche bene, non perché mi piace ascoltare, ma perché mi aiuta a farmi carico di questo dramma”. Ribadendo che “le notizie possono aver ingigantito la situazione, ma le cose stanno andando bene in quanto a questo, il Papa ha chiesto: “In qualche modo, aiutate, aiutate perché tutti i tipi di abuso possano essere risolti, l’abuso sessuale, ma non è l’unico. Ci sono anche altri tipi di abuso che gridano al cielo: l’abuso del lavoro minorile, l’abuso del lavoro con i bambini, e viene utilizzato; l’abuso delle donne, no?”. Ancora oggi, ha concluso, ” in molti Paesi, si ricorre all’operazione chirurgica sulle bambine: si toglie loro il clitoride, e questo è oggi, e si fa con un rasoio, e addio… Crudeltà… E l’abuso del lavoro, cioè all’interno dell’abuso sessuale, che è grave, e tutto questo: c’è una cultura dell’abuso che l’umanità deve rivedere e convertirsi”.

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