“A conclusione della Gmg di Lisbona porto nel cuore tanti doni, che mi hanno arricchito e forse anche un po’ ringiovanito. Sì, perché questi giovani sono sorprendenti”. Lo dice al Sir l’arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia, mons. Francesco Alfano, che ha guidato i giovani della diocesi alla Giornata mondiale della gioventù di Lisbona. “Non è stato così anche per le generazioni passate? Io appartengo a quelle più anziane – afferma il presule -: ricordo il primo raduno mondiale dei giovani a Roma, ben 40 anni fa, convocati da Giovanni Paolo II che in quella circostanza ebbe l’intuizione delle Gmg. Eppure c’è qualcosa di nuovo sotto i nostri occhi, che non possiamo ignorare o sottovalutare”.
Mons. Alfano spiega: “Questi ragazzi, dal futuro incerto e segnati da tante fragilità, sono disponibili a riconoscere nella loro vulnerabilità non solo un problema, ma una risorsa da condividere con i loro coetanei e mettere a servizio della società. Mi ha sorpreso il loro entusiasmo nel voler condividere l’esperienza della Gmg con quanti sono rimasti a casa, li ho visti fare buon uso dei cellulari e creare grazie alle tecnologie delle meraviglie”. “Il loro incredibile silenzio durante la veglia del Papa, vicini gli uni agli altri, ci restituisce l’immagine di un mondo pulito e unito che tramuta le diversità culturali in meravigliose opportunità di crescita – aggiunge l’arcivescovo -. Tanti sono i giovani che vivono esperienze di amicizia gratuita e condivisione generosa, ma avvertono il bisogno di adulti pronti ad accompagnarli nel cammino senza sostituirsi a loro fino a gestire purtroppo emozioni o scelte. Hanno incontrato Gesù o tante volte lo stanno cercando. Sono attenti perciò a chi lo testimonia con la vita”. Insomma, conclude mons. Alfano, “rappresentano il volto nuovo e bello della Chiesa, a una sola fondamentale condizione: che noi adulti sappiamo ascoltarli con fiducia e amore grande”.