“Carissimi giovani, in questi giorni vi siete radunati a Lisbona per la 37ª Giornata mondiale della gioventù e avete vissuto un tempo di grazia, di incontri e di condivisioni. Vi siete arricchiti della presenza degli altri giovani e meno giovani, ascoltando le loro storie di gioia e di dolore. Nei vostri occhi abbiamo visto tanta commozione e lacrime di gioia con la stessa intensità nel vedere una Chiesa giovane che vuole parlare al mondo di oggi e vuole portare la gioia del Vangelo nel cuore di tutti. Una Chiesa che vuole parlare di pace, di rispetto del creato, di accoglienza degli ultimi, degli immigrati che varcano i nostri confini, di attenzione verso il mondo delle carceri”. Lo scrive l’ispettore generale dei cappellani nelle carceri italiane, don Raffaele Grimaldi, ai giovani di ritorno dalla Gmg di Lisbona.
“Papa Francesco, con la sua presenza profetica in mezzo a voi, vi ha invitato a riflettere sulla ‘chiamata’ e a comprendere ancora di più la vostra missione nella Chiesa e nel mondo. Non sentitevi esclusi, siate i protagonisti e costruttori di un mondo nuovo, di un mondo più fraterno perché ‘nella Chiesa c’è posto per tutti’ come è stato detto”, l’invito di don Grimaldi.
“Carissimi giovani, non spegnete e non nascondete dentro di voi l’entusiasmo e la gioia che avete vissuto in questi giorni a Lisbona. Avete toccato con mano la presenza di Dio in mezzo a voi avete ascoltato la testimonianza di uomini e donne, di pastori, di sacerdoti che vi hanno incoraggiato ad impegnarvi per costruire ‘la civiltà dell’amore’. Maria in questi giorni ci ha insegnato il significato del gesto: ‘Si alzò e andò in fretta’”, osserva l’ispettore generale.