“Permettete a me, anziano, di condividere con voi giovani un sogno che porto dentro: è il sogno della pace, il sogno di giovani che pregano per la pace, vivono in pace e costruiscono un avvenire di pace”. Concludendo la Gmg dal Parque Tejo, il Papa ha confidato al milione e mezzo di giovani presenti il suo sogno di pace, e ha aggiunto: “Attraverso l’Angelus mettiamo nelle mani di Maria, Regina della pace, il futuro dell’umanità”. “Tornando a casa, continuate, per favore a pregare per la pace”, l’invito al popolo giovane: “Voi siete un segno di pace per il mondo, una testimonianza di come le nazionalità, le lingue e le storie possono unire anziché dividere. Siete la speranza di un mondo diverso. Grazie di questo. Avanti!”. Tra i vari “obrigado” pronunciati dal Papa, anche quello “ai nostri nonni, che con la loro fede ci hanno trasmesso l’orizzonte della vita, che sono la nostra radice”. Infine, “un ultimo obrigado, quello più grande”: “Lo rivolgiamo a due persone speciali, ai protagonisti principali di questo incontro. Sono stati qui con noi, ma sono sempre con noi, non perdono di vista le nostre vite e le amano come nessun altro: obrigado a Te, Signore Gesù; obrigado a te, Madre nostra Maria, ti preghiamo con gioia”.