Papa in Portogallo: incontro al Centro Social Paroquial. Padre Crespo, “vogliamo essere una chiesa viva, aperta ai più poveri”

(Foto SIR)

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(da Lisbona) “Una chiesa viva come sempre Papa Francesco ci dice”. Così padre Francisco Crespo presenta il Centro Social Paroquial São Vicente de Paulo. Il Papa ha voluto venire qui questa mattina per incontrare, nell’ambito della Gmg di Lisbona, circa 200 rappresentanti di alcuni centri di assistenza e di carità. Il centro si trova a Bairro da Serafina, uno dei quartieri periferici e più problematici della città di Lisbona. Padre Francisco oggi ha 82 anni. Quando era giovane si forma a Torino come missionario della Consolata. Poi passa qualche tempo a Fatima. Raggiunge Lisbona. “La missione – racconta – l’ho trovata qui, nella periferia di questa città e qui sono rimasto”. La parola d’ordine nel Centro è “La carità è evangelizzatrice”, chi ne fa parte cerca di mettere in pratica, “giorno dopo giorno” la dottrina di san Vincenzo de’ Paoli riassunta nella chiamata di “Amare Dio nei poveri”. “Voglio presentare a Papa Francesco il mio lavoro e il lavoro di tutta questa istituzione dove cerchiamo di fare semplicemente quello che Papa Giovanni XXIII chiedeva, cioè fare in modo che tutte le persone che vengono in chiesa possano trovare sempre un bicchiere d’acqua viva e sentire che la parrocchia risponde ai loro bisogni. Una chiesa aperta soprattutto ai più poveri, agli abbandonati, a tutti quelli che hanno bisogno”.

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Oggi il Centro offre un servizio diurno a 60 anziani, un servizio a domicilio ad altre 80 persone e una accoglienza a 120 persone non autosufficienti. La struttura è anche in grado di accogliere 65 bambini nell’asilo nido e 150 alla materna e di offrire a 170 bimbi attività nel tempo libero. C’è anche un centro giovanile, nato con lo scopo di togliere adolescenti e giovani dalla strada. Nel suo complesso, fa sapere padre Francisco, il Centro oggi segue ed accoglie 900 persone e distribuisce ogni giorno 1.200 pasti. 170 sono le persone dipendenti che lavorano qui tra medici, infermieri, fisioterapisti e personale, offrendo anche servizi di fisioterapia, clinica odontoiatrica, sostegno alle famiglie bisognose attraverso il Banco alimentare contro la fame. “L’augurio che faccio ai giovani – dice padre Francisco – è che partano da questi giorni di Gmg con questo desiderio di mettere in pratica quello che il Papa dirà loro. I giovani sono il futuro, il futuro della nostra società, di un mondo che si trovano senza amore e senza carità, attraversato da molte guerre. I giovani sono chiamati a cooperare per costruire un mondo nuovo. Il mio augurio è che possano trovare in questo impegno il cammino che li porta alla vera felicità”.

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