(da Lisbona) Il parco delle Confessioni è il momento della riconciliazione, con Dio, col mondo e con sé stessi. Incontriamo Martina, viene da Roma, è qui col suo gruppo, appartiene a un movimento ecclesiale. Racconta della speranza che la anima e che l’ha animata nel raggiungere questo luogo. È lieta e non smette di dire che qui a Lisbona ha ritrovato entusiasmo e nuova vitalità per la sua fede. C’è poi Rafael di un gruppo di messicani. “Il viaggio è stato ed è bellissimo – dice – e per venire qui e pagarlo ho lavorato tutto l’inverno come cameriere. Non sono qui per confessarmi, ma per vedere il Papa, perché vedendo lui ho in me l’idea di una fede giovane ma forte”. Si avvicina Jurgen, è tedesco e mi fa capire che ha passato la notte qui al parco in attesa e nella speranza di essere confessato dal Santo Padre: “Volevo vederlo da vicino e dirgli che gli voglio bene”.