“Questo è il momento per rispondere all’amore di Dio”. Mons. Stefano Russo, vescovo di Velletri-Segni, suona la sveglia ai ragazzi di Lugano e dell’Ordinariato militare, riuniti nella palestra di Casa Italia per partecipare al terzo giorno di “Rise-up”. “Se siamo qui non è un caso, ma perché Dio ci ha chiamato, nonostante i dubbi, le preoccupazioni e le paure”, spiega mons. Russo facendo riferimento alle parole pronunciate dal Papa alla cerimonia di apertura, al Parque Eduardo VII. Occorre, continua il vescovo, “alzarsi e andare in fretta, come Maria che, di fronte al progetto di Dio, dice subito ‘sì’, mettendosi in cammino”. Anche lei “avrebbe potuto stare ferma” e invece “alza lo sguardo e si fa prossima ad Elisabetta”, osserva mons. Russo esortando i ragazzi a “spostare il centro dell’interesse da noi all’altro”. “Questo – ripete – significa rispondere alla chiamata di Dio”. Può capitare di sentirsi “lontani da quell’ideale cristiano che appare troppo alto e stimolante o di sperimentare il fallimento e l’incapacità di amare”. Ma, ricorda il vescovo, “il Signore ci chiede di fidarci, proprio come ha fatto Maria”. “Non c’è cosa migliore che rispondere alla chiamata dell’amore, ora”, conclude mons. Russo evidenziando che “la misericordia è al centro della Gmg, ma soprattutto della nostra vita”.