Gmg Lisbona: mons. Salvucci (Pesaro), “ognuno di noi è voluto, chiamato per nome, amato da Dio”

foto Il Nuovo Amico

“Il timore di Dio è riconoscere e accorgerci del suo stato di innamorato pazzo, folle di te. Mi viene la pelle d’oca a vedere che c’è qualcuno che ci ama. E ama proprio te che ti sembra di essere nessuno, di essere disgraziato: e lui ti guarda”. Lo ha detto oggi l’arcivescovo metropolita di Pesaro Sandro Salvucci, presiedendo la celebrazione della riconciliazione per i 900 marchigiani all’interno della chiesa parrocchiale di “Nostra Signora dell’Incarnazione” a Benedita, a circa 80 Km da Lisbona. Le confessioni sono terminate in tarda mattinata ed hanno coinvolto tutti i sacerdoti che accompagnano i ragazzi marchigiani. “Il timore di Dio a me piace tradurlo così – ha ripreso il presule -. Ti fa venire la pelle d’oca ma non dalla paura, piuttosto dall’emozione di sentirti centrato, chiamato per nome. è quello che ci ha detto ieri il Papa con grande forza, e perché non ci capitasse di sentirci esclusi, lui ci ha fatto gridare forte ‘todos, todos’. Tutti, tutti. Ognuno di noi chiamato per nome, amato. E poi ci ha fatto ripetere ad alta voce ‘Dio vi ama’”.
Per mons. Salvucci “la buona notizia allora sono le braccia aperte di Gesù sulla croce. Ogni sacerdote qui presente ha ricevuto un ministero mediante la Chiesa: quello di farsi portatore di questo messaggio di misericordia. E allora il sacerdote rappresenta Cristo, che non è venuto per condannare ma per salvare, e rappresenta le braccia aperte di un Padre, le braccia aperte di Cristo a cui puoi aprire il tuo cuore e tirare fuori tutta la tua tristezza, tutta la tua fatica, tutti i tuoi difetti, senza timore di essere giudicato ma facendo l’esperienza di essere abbracciato, di essere accarezzato”. Di qui l’esortazione conclusiva: “È Maria che ci dice di fidarci di Gesù che stende su di noi ‘di generazione in generazione la sua misericordia’, come un manto. Forse avete presente l’immagine di Maria Madre della Misericordia che è rappresentata proprio con un manto, e sotto il suo manto c’è posto per tutti, c’è spazio per tutti: nel suo manto c’è un posto anche per te”.

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