Più di 60 pellegrini provenienti da 24 Paesi diversi stanno partecipando alla Giornata mondiale della gioventù (Gmg) di Lisbona 2023 grazie al progetto Chiese Sorelle, creato in risposta alla sfida di Papa Francesco di avere almeno un pellegrino da ogni Paese all’incontro di Lisbona. Lo riferisce il sito ufficiale della Gmg. Secondo le dichiarazioni di Maria Aleluia Ribeiro Teles, del Cammino 23, il settore responsabile del coordinamento dell’azione, “questo pellegrino viene a rappresentare i giovani del suo Paese, portando nel suo cuore tutti coloro che restano, e riportando l’esperienza vissuta”. “Tuttavia, il progetto Chiese Sorelle ha cercato di fare in modo che non venga un solo pellegrino, ma almeno due pellegrini di ogni nazionalità, in modo che non vengano da soli”, ha aggiunto. Il progetto Chiese Sorelle è stato proposto dai Comitati organizzativi diocesani (Cod) e sviluppato dal Comitato organizzativo locale (Col). In tutto sono state coinvolte più di 100 realtà ecclesiali diverse, tra cui parrocchie, movimenti, scuole e singoli cittadini che hanno voluto dare il loro contributo. Il processo di scelta dei Paesi è avvenuto “attraverso il rapporto creato tra il responsabile dei pellegrini (della Col) e la Conferenza episcopale in questione”, ha chiarito Maria Aleluia. “Questo progetto è rivolto alle Conferenze che, avendo maggiori difficoltà finanziarie, senza il sostegno del progetto Chiese Sorelle non avrebbero modo di assicurare la presenza di alcun pellegrino alla Gmg di Lisbona 2023”, ha spiegato. Sono stati presi in considerazione Paesi che non hanno mai avuto una rappresentanza alle precedenti Giornate mondiali della gioventù. I pellegrini arrivano da Algeria, Bahamas, Barbados, Brunei, Bhutan, Cabo Delgado, Dominica, Figi, Guyana, Laos, Mauritania, Mongolia, Myanmar, Nepal, Niger, Niue, Palau, Siria, Sri Lanka, Saint Kitts e Nevis, Suriname, Tagikistan, Turkmenistan e Vanuatu, alcuni dei pellegrini vivono la Gmg per la prima volta.