“Caivano, trentaseimila abitanti, tre assistenti sociali, l’ultima delle quali assunta una settimana fa. Dovrebbero essere sette per legge. Un ambito territoriale che comprende Afragola e altre zone non proprio tranquille dove le piazze dello spaccio prendono il posto di servizi assenti: scuole, asili, centri di aggregazione. Qui il problema non è fare le pulci alle relazioni degli assistenti sociali, ma una terra dimenticata dalla politica che, colpevolmente o semplicemente per snobismo, condanna e non frequenta questi luoghi”. Lo sostiene Gianmario Gazzi, presidente dell’Ordine degli assistenti sociali (Cnoas). dopo lo stupro di Caivano e le polemiche che ne sono seguite. “Chi oggi cerca scuse e si lava la coscienza con un tweet – prosegue Gazzi – faccia il proprio dovere, dal governo o dall’opposizione, spenda i soldi stanziati per i servizi, rispetti le leggi che approva, dia a queste persone, ai minorenni e alle loro famiglie, il diritto di cittadinanza negato da anni”. “La nostra totale solidarietà e comprensione alle vittime, ma lo dico a tutte e tutti, non basterà – conclude il presidente Cnoas – se ne parleremo soltanto dopo ogni violenza”.