Illustrando nel dettaglio il programma del viaggio apostolico di Papa Francesco in Mongolia, Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa vaticana, ha riferito che il Papa partirà il 31 agosto in aereo alle 18.30 da Fiumicino e in 9 ore e mezzo di volo sorvolerà, tra gli altri, Georgia, Azerbaigian e Cina. La rotta stabilita non contempla la Russia: ”Di solito si sceglie la rotta a seconda di quella che è la più conveniente in un tale momento. Non sono al corrente che ci siano altre motivazioni”, ha spiegato il portavoce vaticano, in risposta ad alcune domande. Il Pontefice atterrerà a Ulanbaatar nell’aeroporto internazionale di Chinggis Khaan, accolto dalla ministra degli Esteri e da una giovane donna che gli offrirà una coppa di yogurt secco, dono tipico del Paese. Il primo giorno sarà dedicato agli appuntamenti istituzionali: la mattina con le autorità civili, tra cui il presidente Ukhnaagiin Khürelsükh e il primo ministro; il pomeriggio con vescovi, sacerdoti, missionari consacrati.
Quest’ultimo appuntamento avverrà nella cattedrale, costruita nel XX secolo con una struttura che ricorda le Ger, dove è presente una statua della Madonna trovata da una donna nella spazzatura anni fa, poi intronizzata e venerata come Madre del Cielo. Marengo l’anno scorso ha consacrato a Lei la Mongolia. La donna che ha ritrovato la statua accoglierà il Papa nella cattedrale, divisa in due piani, insieme ad una donna mongola che offrirà una brocca di latte avvolta in una sciarpa azzurra, altro dono tipico.
Oltre agli incontri già segnalati, durante i quali non mancheranno i giri del Papa in golf car, l’ultimo giorno Francesco benedirà e inaugurerà la Casa della Misericordia, complesso scolastico dismesso appartenente alle suore ora allestito per dare rifugio a poveri, senza dimora, migranti e vittime di violenza domestica. “È bello che il Papa concluderà il suo viaggio in questo luogo di amore”, ha osservato Bruni.