“Il libero pensiero e le capacità critiche, la solidarietà, i valori democratici sono parte integrante della formazione delle generazioni future e del loro senso di responsabilità. I docenti di ogni ordine grado, nelle scuole pubbliche e in quelle paritarie cattoliche, sono fondamentali nel percorso formativo educativo dei giovani”. Lo afferma Antonio Tajani, vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri, nel messaggio inviato a Virginia Kaladich, presidente nazionale della Fidae, in occasione dell’incontro “La scuola meritata”, promosso oggi dalla Fidae a Torino, con il patrocinio dell’Ufficio nazionale educazione, scuola e università della Cei, della regione Piemonte, del Comune di Torino e di Torino metropoli. Nel messaggio, letto da Kaladich ai partecipanti, Tajani sostiene: “La chiave di tutto è la centralità della persona”. “Cruciale” la figura dell’insegnante. “Il tema della cultura e della formazione – assicura – è prioritario nell’azione del governo. Stiamo rafforzando il sistema delle borse di studio. Guardiamo in particolare all’Africa per attrarre formare i giovani africani, offrendo loro il nostro saper fare che la cifra del nostro tessuto imprenditoriale di 4 milioni di piccole e medie imprese, per farne degli ambasciatori del nostro paese favorendo scambi, benessere e crescita su base paritaria e non predatoria”. “Sin dall’inizio del mio mandato – prosegue Tajani – ho proposto un rafforzamento del sistema della formazione italiano nel mondo, coinvolgendo anche le scuole statali italiani all’estero, le scuole paritarie cattoliche e le sezioni bilingui. In particolare ci siamo concentrati sulle scuole paritarie, istituzioni che consentono di ottenere titoli legalmente riconosciuti sia nel paese di origine che l’Italia, diventate sempre più propositive dinamiche”. Tajani informa di avere creato un tavolo permanente con i ministri di Istruzione e merito, Università e ricerca, Cultura, “per mettere a sistema e potenziare tutti gli strumenti e iniziative di promozione del sistema formativo italiano all’estero e di internazionalizzazione del nostro sistema scolastico e accademico. La scuola deve saper fare tesoro del passato, essere salda nel presente lavorare per un futuro migliore trasmettendo i nostri valori. Rinunciarvi non è rispetto ma debolezza, è rinunciare alla propria identità”.